La storia di Stefano è una di quelle che vale la pena raccontare. Non solo perché lui è giovanissimo e si è trovato ad affrontare l'acufene a soli 19 anni,…

I dieci vero e falso dell’acufene: verità e falsi miti sul fischio all’orecchio
L’acufene, comunemente conosciuto come “fischio nell’orecchio”, è un disturbo uditivo che colpisce il 10-15% della popolazione mondiale. Ne soffrono oltre 700 milioni di persone, ma nonostante sia un problema diffuso, è spesso circondato da disinformazione e convinzioni errate. In questo articolo, sfateremo dieci tra i miti più comuni e chiariremo alcuni aspetti fondamentali dell’acufene.
1. L’acufene è una malattia
FALSO
Definire l’acufene come una malattia è un errore comune. In realtà, l’acufene è un sintomo che indica la presenza di un problema sottostante. Può essere paragonato a un campanello d’allarme che segnala qualcosa che non va, ma la sua origine varia ampiamente da persona a persona.
Tra le cause più comuni ci sono i disturbi uditivi, come la perdita dell’udito legata all’età (presbiacusia) o il danno causato da rumori intensi. Tuttavia, l’acufene può anche essere legato a condizioni non strettamente uditive, come lo stress, i problemi di circolazione sanguigna, l’ipertensione o la disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare.
Proprio per questa complessità, considerarlo una malattia è fuorviante e può portare a cercare trattamenti standardizzati che non tengono conto delle caratteristiche individuali del paziente. La chiave per affrontare l’acufene è un’indagine medica accurata, che permetta di identificare le cause e, di conseguenza, impostare una strategia terapeutica adeguata e personalizzata.
2. L’acufene può avere diverse cause
VERO
L’acufene è un disturbo multifattoriale, il che significa che può derivare da diverse cause o da una combinazione di esse. Spesso si associa a danni o degenerazione delle cellule ciliate dell’orecchio interno. La perdita dell’udito, dovuta all’invecchiamento è una delle cause più comuni, ma non la sola. Anche l’esposizione a rumori intensi, come concerti o ambienti di lavoro rumorosi, può scatenarlo.
Tuttavia, esistono molte cause non uditive: problemi vascolari come l’ipertensione o anomalie nella circolazione del sangue possono generare un acufene pulsante. Traumi cranici o al collo, alla cervicale, infezioni, accumuli di cerume e farmaci ototossici (che danneggiano l’orecchio interno) sono altre possibili fonti del problema.
Non bisogna dimenticare i fattori psicologici: stress, ansia e depressione possono amplificare la percezione dell’acufene. Per questo motivo, la diagnosi richiede un approccio multidisciplinare, che potrebbe coinvolgere audiologi, neurologi, odontoiatri e psicologi. Ogni caso è unico e richiede un’attenta analisi delle circostanze del paziente.
3. Non esiste soluzione per l’acufene
FALSO
La convinzione che non esista una soluzione per l’acufene è errata e rischia di scoraggiare chi ne soffre. Sebbene non ci sia una cura universale che elimini l’acufene in ogni caso, molte persone possono ottenere sollievo attraverso trattamenti personalizzati.
La TRT (Tinnitus Retraining Therapy) ad esempio è una delle terapie più utilizzate per il trattamento dell’acufene. È scientificamente supportata da un’ampia letteratura e rappresenta uno degli approcci più promettenti che offre sollievo a chi soffre di questo disturbo anche nel lungo periodo.
Questa terapia impiega rumori bianchi erogati tramite generatoti indossabili abbinata a una terapia cognitivo-comportamentale aiuta a gestire l’ansia e lo stress legati all’acufene, insegnando a ridurre la focalizzazione sul disturbo.
Anche tecniche di rilassamento, yoga e meditazione, possono migliorare il benessere generale. Quando invece l’acufene è associato ad alterazioni dell’apparato muscolo-scheletrico potrebbero essere necessari opportuni trattamenti fisiotepici per eliminarne la causa.
Un team medico specializzato e multidisciplinare, presso una Tinnitus Clinic, è in grado di eseguire una visita completa di esami strumentali avanzati per poter elaborare una terapia personalizzata.
4. Solo chi ha problemi di udito soffre di acufene
FALSO
Anche se esiste una forte correlazione tra perdita uditiva e acufene, il disturbo non si manifesta solo in chi ha problemi di udito. Molte persone con un udito normale riferiscono di soffrire di acufene. In questi casi, il disturbo può derivare da fattori diversi, come tensioni muscolari, problemi alla mandibola (bruxismo o disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare) o persino da stati emotivi alterati come lo stress.
Altro esempio è l’acufene temporaneo che alcune persone sperimentano dopo aver vissuto situazioni particolarmente rumorose o stressanti, come dopo un concerto o una serata in discoteca. Anche fattori come problemi circolatori o alcuni farmaci (definiti ototossici) possono indurre acufene senza compromettere l’udito. Questo dimostra che la diagnosi dell’acufene deve andare oltre la semplice valutazione dell’udito per identificare altre possibili cause e affrontarle adeguatamente.
5. Ascoltare i suoni della natura fa passare l’acufene
FALSO
I suoni della natura, come il rumore delle onde, il canto degli uccelli o il fruscio delle foglie, non fanno “passare” l’acufene, ma possono aiutare a ridurre la percezione del disturbo. Sono molte le app e le risorse online che offrono queste soluzioni.
Sebbene questi suoni possano fornire un sollievo, distogliendo l’attenzione dal fischio nell’orecchio, il beneficio è solo temporaneo. Ascoltando questi suoni il cervello si concentra su di essi, distraendosi dal fastidio dell’acufene. Rappresentano però solo un diversivo e non una cura: l’acufene non scompare, ma può essere reso meno invasivo.
Tuttavia, possono essere considerati una valida strategia temporanea di supporto, utile soprattutto nei momenti in cui l’acufene risulta particolarmente fastidioso, ad esempio nelle ore più silenziose, come la sera e la notte.
6. Non ci sono farmaci per la cura dell’acufene
VERO
Attualmente, non esistono farmaci specifici approvati per eliminare l’acufene. La letteratura scientifica è molto chiara: nonostante i numerosi studi, nessuno di questi è stato in grado di validare l’efficacia di un farmaco per la cura dell’acufene.
Nel trattamento dell’acufene, possono però essere prescritti alcuni farmaci per alleviare i sintomi correlati, come ansia, insonnia o depressione, che spesso accompagnano il disturbo. Farmaci ansiolitici o antidepressivi, ad esempio, possono aiutare a migliorare la qualità della vita dei pazienti, ma non agiscono direttamente sull’acufene.
Ad oggi il trattamento farmacologico è limitato esclusivamente al controllo dei sintomi associati.
7. Gli acufeni sono sempre permanenti
FALSO
L’acufene può essere gestito con terapie che ne riducono la percezione. Non è corretto considerare l’acufene sempre permanente. A seconda della causa sottostante vengono individuate terapie personalizzate che possono alleviare il disturbo.
Una terapia che ha dimostrato la sua efficacia è la TRT (Tinnitus Retraining Therapy) che mira a ridurre l’impatto dell’acufene sfruttando la plasticità del cervello. La terapia si basa su una comprensione neurofisiologica dell’acufene, considerato non tanto un problema dell’udito quanto una risposta disfunzionale del sistema nervoso. Attraverso l’utilizzo di piccoli dispositivi indossabili che erogano rumore bianco e un counseling psicologico la TRT mira a riabituare il cervello a considerare l’acufene come un suono neutro privo di importanza.
Esistono inoltre casi in cui l’acufene è temporaneo e può risolversi spontaneamente. Ad esempio, un’esposizione occasionale a rumori forti può causare un acufene che scompare dopo alcune ore o giorni. Allo stesso modo, infezioni o accumuli di cerume possono essere trattati, eliminando il sintomo.
8. L’acufene è causato solo da esposizione a forti rumori
FALSO
Anche se l’esposizione a forti rumori è una causa comune, l’acufene può derivare da molte altre condizioni. Ad esempio, problemi vascolari, infezioni dell’orecchio, disfunzioni della mandibola o effetti collaterali di farmaci possono essere responsabili. Trascurare altre possibili cause porta a diagnosi incomplete e a trattamenti inefficaci. Per questo motivo, è essenziale una valutazione multidisciplinare.
9. Per la diagnosi è necessaria la risonanza magnetica
FALSO
La risonanza magnetica non è sempre necessaria per diagnosticare l’acufene. Viene utilizzata solo in casi specifici, come quando si sospetta un tumore del nervo acustico o altre anomalie strutturali. Di norma, la diagnosi si basa su esami audiometrici, anamnesi e valutazioni cliniche.
10. Gli apparecchi acustici servono solo per chi ha problemi di udito
FALSO
Gli apparecchi acustici sono uno strumento prezioso per chi soffre di acufene, non necessariamente associato a una perdita uditiva. Sono una parte fondamentale di terapie come la TRT (Tinnitus Retraining Therapy) che insieme a un affiancamento psicologico aiutano a riconsiderare il suono dell’acufene togliendogli attenzione.
Contrariamente a quanto si possa pensare gli apparecchi acustici sono efficaci anche in persone normoudenti. Per la terapia dell’acufene esistono specifici apparecchi acustici definiti ‘combi’ che sono in grado di correggere la perdita uditiva, se presente, e allo stesso tempo erogare un rumore bianco opportunamente calibrato sul suono dell’acufene, efficace nel percorso di ‘riabituazione’ dell’acufene.
A chi rivolgersi
L’acufene è un disturbo complesso e multifattoriale, spesso frainteso a causa dei numerosi miti che lo circondano. Comprendere le sue vere caratteristiche e affidarsi a professionisti qualificati è il primo passo per affrontarlo. Le Tinnitus Clinic sono centri specializzati che offrono un approccio multidisciplinare per aiutare le persone a ridurre l’impatto dell’acufene sulla qualità della vita.
Nonostante non ci siano soluzioni universali, esistono molteplici soluzioni che, con la giusta combinazione, possono migliorare significativamente la vita di chi ne soffre.