Una corretta diagnosi dell'acufene è fondamentale per poter individuare la causa e dunque la terapia. Si inizia con l'anamnesi ovvero la storia del paziente e l'esame obiettivo. Si passa poi…

15 europei su 100 soffrono di acufene
Sono parecchie le persone che ogni anno soffrono di acufene, quel fastidioso fischio nelle orecchie che li accompagna in ogni momento della giornata distogliendole spesso dal lavoro o distraendole dagli affetti più cari. Ma quanti sono con esattezza in tutta Europa i soggetti che soffrono di tale condizione? Esistono dei Paesi meno colpiti? Esistono delle etnie meno esposte al rischio di sviluppare tale disturbo?
Si sa ormai da tempo che il rischio di sviluppare acufene aumenta con l’avanzare dell’età e risulta spesso associato alla perdita di udito, ma non si conosce ancora la prevalenza globale di tale disturbo. Gli studi fino a ora condotti non sono mai riusciti a fornire una stima dell’incidenza globale dell’acufene a causa della eccessiva variabilità nelle misure di valutazione del disturbo utilizzate dagli studi.
Non esite infatti fino a oggi alcuno studio multinazionale che riportasse una stima complessiva dell’acufene e che mettesse a confronto le eventuali differenze tra i Paesi. Inoltre i vari studi effettuati sulla gravità e sulle caratteristiche dell’acufene sono stati condotti utilizzando dei descrittori emotivi (“fastidioso”, “preoccupante” ecc.) che rendono impossibile uniformare i dati raccolti.
Lo studio sull’acufene in Europa
Tra il 2017 e il 2018 è stata condotta una ricerca trasversale [1] sull’acufene in 12 diverse nazioni europee (sono state incluse Bulgaria, Inghilterra, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna) reclutando in totale 11.427 partecipanti a cui è stata presentata la medesima serie di domande di valutazione dell’acufene. È stato il primo studio al mondo in cui veniva utilizzata la stessa lista di domande e la medesima scala di valutazione per i diversi casi.
I dati raccolti hanno dimostrato una prevalenza complessiva di acufene del 14.7%. Meno della metà hanno dichiarato di avere un acufene fastidioso (6%), mentre l’1,2% soffre di acufene grave (vale a dire meno di 1 persona su 10 tra chi soffre di acufene in Europa).
I diversi Paesi studiati mostrano inoltre un’importante differenza nella prevalenza dell’acufene, che è risultata essere costantemente più elevata nei Paesi dell’Europa orientale rispetto ai Paesi dell’Europa occidentale.
L’età e le difficoltà uditive si sono confermate essere strettamente correlate alla presenza del disturbo. Il ricorso alle risorse sanitarie in seguito alla comparsa dell’acufene è apparso variabile da un paese all’altro, correlandosi con una maggiore prevalenza dell’acufene e un PIL pro capite più elevato (vale a dire che la richiesta di assistenza sanitaria si è mostrata maggiore nelle aree in cui vi è una maggiore prevalenza del disturbo e nelle aree economicamente più ricche). Allo stesso modo è stato evidenziato come il PIL pro capite e il livello di istruzione fossero inversamente correlati all’insorgenza dell’acufene.
Limiti dello studio
Pur essendo il primo studio a uniformare tra loro le informazioni provenienti dai diversi Paesi, sono diverse le limitazioni. La dimensione del campione per ogni Paese è relativamente limitato e, nella maggior parte dei Paesi, l’età del gruppo di pazienti analizzato era compresa tra i 18 e i 70 anni. Manca dunque di fatto la fetta di popolazione di età superiore ai 75 anni, non rispecchiando l’intera popolazione adulta.
Nonostante tali limitazioni lo studio in questione apre la strada ad altri modelli simili e a ulteriori approfondimenti. Infatti la prevalenza dell’acufene è più alta in determinate aree geografiche, come l’Europa orientale, dove anche la perdita uditiva è più elevata. Potrebbe essere interessante studiare i potenziali fattori genetici e ambientali che potrebbero essere alla base di tale differenza.
Note
[1] Tinnitus prevalence in Europe: a multi-country cross-sectional population study R. Biswas, A. Lugo, M.A. Akeroyd, W. Schlee, S. Gallus, D.A. Hall
