La rete propone numerosi rimedi per l'acufene che spesso sono delle truffe e sono del tutto inefficaci se non dannosi. Ne abbiamo parlato con il dott. Paolo Enrico, neurofarmacologo dell'Università…

BioSound Oil: l’ennesima bufala bruciasoldi per chi soffre di sordità e acufene
Puntualmente compaiono in rete rimedi che hanno del miracoloso, accompagnati da entusiastiche recensioni di inesistenti utilizzatori. Spesso le pagine che li pubblicizzano sono ben costruite, sia graficamente sia a livello di contenuti. Descrivono correttamente la patologie, i sintomi, la terapia tanto da catturare il lettore e trarlo in inganno, ma facendo attenzione ad alcuni piccoli particolari si può stanare la bufala.
Oggi è il turno di BioSound Oil un olio che promette di recuperare l’udito e di ridare vita alle cellule uditive.
Anche ipotizzando che le cellule uditive ovvero le cellule ciliate possano rigenerarsi restituendo l’udito (cosa che a oggi non è possibile nemmeno con le più avanzate tecnologie) questo non potrebbe di certo realizzarsi inserendo nell’orecchio esterno delle semplici gocce dalla composizione incerta.
Ma veniamo agli indizi che ci devono indurre a dubitare di questo presunto rimedio miracoloso:
1. Descrizione generica
BioSound Oil viene definito come “un nuovo prodotto a base naturale, che secondo alcune opinioni già apparse nei forum online, potrebbe aiutare a contrastare e prevenire i problemi e la perdita dell’udito”.
Questa descrizione così generica dovrebbe far sorgere qualche dubbio. Che significa a base naturale? Quali opinioni? Quali forum online? Quando mancano riferimenti certi e descrizioni puntuali spesso si tratta di prodotti truffa.
Definire un prodotto a base naturale non significa nulla. Quali sono gli ingredienti e i principi attivi? Sono decine i prodotti naturali notoriamente letali: la cicuta e l’amanita falloide, solo per citarne un paio. È inoltre comune l’erronea percezione che i preparati ‘naturali’ siano un’opzione terapeutica dolce e pertanto innocua. Purtroppo questi prodotti espongono i pazienti a potenziali effetti collaterali anche gravi, spesso sottovalutati o trascurati.
2. Chi lo produce?
È buona norma sempre informarsi sulla casa produttrice del farmaco o dell’integratore che si intende acquistare. Per BioSound Oil non è possibile reperire in nessun modo chi sia la casa produttrice, dove venga prodotto, come venga distribuito. Non si trova un indirizzo fisico, un indirizzo email, un numero di telefono per informazioni.
3. Chi scrive l’articolo?
Un altro indizio della veridicità delle informazioni pubblicate è verificare l’autore dell’articolo. Per BioSound Oil l’articolo viene firmato da Manuela Castiglioni, editore con esperienze in ambito di cosmesi naturale e biologica con studi in Medicina Estetica presso l’Università Milano-Icamp. Verificare la sua identità è semplice: basta inserire nome e cognome su un qualsiasi motore di ricerca per scoprire che della ricercatrice non esiste alcuna traccia nel web.
4. Fare una ricerca immagini
Un altro buon metodo per stanare le bufale è quello di provare a fare una ricerca immagini tramite motore di ricerca di ipotetici medici o pazienti citati nell’articolo. Spesso queste foto fanno parte di banche dati immagini e non raffigurano affatto le persone descritte, ma sono bensì modelli retribuiti per la produzione di specifiche immagini.
Più in generale, quando ci si imbatte in notizie sospette è buona norma consultare il proprio medico o uno specialista che possa dare consigli sull’acquisto. Questi preparati sono spesso inefficaci se non dannosi in alcuni casi.
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