La TRT (Tinnitus Retraining Therapy) consiste nella stimolazione sonora tramite apparecchi acustici di dimensioni molto ridotte e discreti, tanto che spesso ci si dimentica di indossarli. Gli apparecchi erogano un rumore…
Calmer: la solita bufala riduci acufene?
Calmer, prodotto dalla britannica Flare Audio, è una sorta di tappo auricolare in silicone di dimensioni standard. La sua particolarità consiste nell’interno cavo che lascia passare i suoni. Non occlude l’orecchio, ma si limita a modificare la forma naturale del condotto uditivo in modo da consentire ai suoni di raggiungere comunque la membrana timpanica. Le onde sonore ‘rimbalzano’ sulle pareti in silicone, e – secondo la casa produttrice – cambierebbero di tonalità.
Dunque l’obiettivo di Calmer (e già dal nome lo si più capire) sarebbe quello di ridurre lo stress, attenuando i rumori fastidiosi e migliorando la qualità audio.
Chi è Flare Audio?
Flare Audio è un azienda britannica, fondata nel 2010, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie del suono avanzate che migliorino, proteggano e amplifichino l’esperienza sonora. Possono vantare collaborazioni con grandi artisti internazionali, dai Led Zeppelin a David Bowie. Producono auricolari, cuffie audio, protezioni e accessori di alta gamma.
Si distingue senza dubbio per un’immagine sofisticata, comunicazione curata e design accattivante dei propri prodotti, venduti a prezzi medio/alti.
Quali sarebbero i vantaggi di Calmer?
Secondo quanto dichiarato da Flare Audio, Calmer riduce lo stress e offre un suono migliore. Sul sito si legge:
“Calmer riduce lo stress eliminando le distorsioni dei suoni che innescano la risposta cosiddetta di “lotta o fuga”. Questa risposta è stata vitale nell’evoluzione umana, per avvertirci del pericolo al minimo suono. Nel mondo moderno, dove non abbiamo più bisogno di prestare attenzione al fruscio di un ramoscello, i rumori sono fonte di stress inutile. Indossateli e sentitevi più calmi nel modo più naturale.
Calmer migliora la qualità dei suoni in qualsiasi situazione, riducendo la distorsione nell’orecchio umano. Indossateli durante l’ascolto della musica per un suono più chiaro, una maggiore definizione e un’esperienza di ascolto migliorata.”
Queste prestazioni di Calmer non sono però supportate da ricerche scientifiche validate. Flare Audio ha commissionato uno studio all’Institute of Sound and Vibration Research (ISVR) che certifica che l’utilizzo di Calmer riduce l’intensità del suoni. Ad esempio per suoni tra i 2.000 Hz e gli 8.000 Hz, Calmer ha raggiunto attenuazioni medie di intensità del rumore di 7,9 dB per fonti sonore esterne e di 5,9 dB se indossato sotto le cuffie. Non sono invece dimostrati gli effetti anti-stress e la migliore qualità del suono.
Cosa dice chi l’ha provato
In rete si trovano molte recensioni che però non possono essere considerate valide in quanto non verificate da fonti indipendenti dal produttore di Calmer. Anche noi abbiamo voluto comprare e provare il dispositivo per verificarne l’efficacia.
- Applicazione
Il primo problema è l’applicazione: Calmer è un prodotto standard con una forma che non si adatta alla anatomia di tutti i canali acustici, per questo motivo in molti casi non è posizionabile correttamente o rischia di spostarsi e uscire dal condotto. - Funzionalità
Anche riuscendo a indossarlo correttamente l’effetto è minimo con una quasi impercettibile variazione della timbrica dei suoni. Anche in ambienti rumorosi non abbiamo notato grandi effetti e soprattutto nessuna riduzione dello stress o migliore qualità del suono come promesso dalla casa produttrice. - Conclusioni
In conclusione per noi si tratta di un dispositivo inutile che non garantisce i vantaggi promessi. Da non sottovalutare nemmeno il prezzo. Calmer è venduto al prezzo di € 22,95, decisamente troppo per l’inefficacia del prodotto.
Calmer riduce l’acufene?
Calmer non ha alcun effetto terapeutico nella cura dell’acufene se non un potenziale ed effimero effetto placebo. Ricordiamo che l’uso di tappi auricolari è fortemente sconsigliato a chi soffre di acufene poiché attenuano i rumori ambientali, con la potenziale conseguenza di amplificare il volume dell’acufene, rifocalizzando l’attenzione sul disturbo stesso.
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