“Mi ricordo ancora il giorno. Era il 5 settembre del 2008, avevo 21 anni. Era mattina, ero seduta a un tavolo, stavo leggendo e all’improvviso ho sentito questo rumore fortissimo…
Cos’è e cosa non è la TRT (Tinnitus Retrainig Therapy)
La TRT (Tinnitus Retraining Therapy è una delle terapie più utilizzate per la cura dell’acufene, il fischio fantasma all’interno dell’orecchio in assenza di una stimolazione esterna.
L’acufene non è una malattia, ma un sintomo e può comparire a qualsiasi età e per differenti cause. È capitato a tutti di sentire un fischio negli orecchi all’uscita di una discoteca o alla fine di un concerto ad alto volume. In genere è un fastidio leggero che scompare dopo qualche ora e che non desta alcuna preoccupazione. Vi sarà anche successo di sentire fischiare gli orecchi per qualche istante. “C’è qualcuno che ti pensa” si diceva.
Questi sono tutti esempi di acufene transitorio che passa in tempi brevi. Quando invece il fischio è costante e continuo può causare forti disturbi, influire negativamente sulla qualità della vita e interferire nelle attività quotidiane.
L’acufene può avere diverse cause scatenanti, prima fra tutte la perdita parziale dell’udito dovuta all’invecchiamento. Tra le altre cause ci sono i traumi acustici o l’esposizione prolungata ai rumori forti specie nei luoghi di lavoro. E ancora problemi muscolo-scheletrici, difetti di masticazione, alterazioni ormonali o disturbi psicologici.
Chi ne soffre è spesso disperato, disorientato, sia per la sua variabilità sia per la scarsa informazione del problema anche da parte di alcuni medici. La risposta che più spesso viene data a chi soffre di acufene è “Ci devi convivere”. Non c’è niente di peggio di precludere le speranze di guarigione, qualunque sia il disturbo o la malattia.
Nella realtà presso la Tinnitus Clinic, si possono trovare medici preparati, in grado di affrontare con competenza il problema e porvi una soluzione. Se l’acufene è poco conosciuto, ancora meno lo sono le terapie. E questo crea sempre più disorientamento nei pazienti.
Una delle terapie più utilizzate è la TRT (Tinnitus Retrainig Therapy), spesso confusa con la terapia del suono o descritta e applicata nel modo errato. In realtà nella documentazione scientifica, la TRT, per essere definita tale, ha un protocollo preciso e determinato messo a punto dal suo ideatore, il neurofisiologo polacco Pawel Jastreboff. È importante definire quali sono gli step fondamentali della terapia, senza i quali i risultati non possono essere garantiti.
Cos’è la TRT
La TRT (Tinnitus Retraining Therapy) è una terapia per la riqualificazione dell’acufene che ha come obiettivo quello di ricondurre l’acufene a un suono neutro e privo di importanza che non crea alcun disturbo. L’acufene è infatti percepito come un suono di allarme che crea ansia, preoccupazione e sul quale si pone attenzione costante dandogli importanza e ponendolo al centro dei pensieri quotidiani. In questo modo l’acufene diventa sempre più disturbante fino a farsi insopportabile.
La TRT ha l’obiettivo di mettere un freno a questa attenzione costante verso l’acufene. E come ci riesce? La TRT ha due capisaldi fondamentali. Da una parte la somministrazione di un rumore bianco tramite generatori indossabili, dei piccoli apparecchi acustici retro auricolari che erogano suoni opportunamente regolati sull’intensità del proprio acufene.
Il rumore bianco non maschera l’acufene, vale a dire che gli apparecchi acustici non emettono suoni forti che superano il rumore del proprio acufene. Al contrario il rumore emesso è leggermente inferiore a quello dell’acufene proprio per contrastarlo senza coprirlo. Se così non fosse, una volta tolti gli apparecchi acustici l’acufene ritornerebbe esattamente come prima.
Altro caposaldo della TRT è il counseling psicologico. Infatti l’acufene è percepito come un suono di allarme ed è necessario un percorso di accompagnamento guidati da un terapeuta preparato in grado di spiegare con chiarezza l’acufene, i meccanismi che lo generano e condurre il paziente al controllo e alla gestione del proprio acufene.
Questi due elementi – apparecchi acustici e counseling psicologico – sono fondamentali perché la terapia possa essere definita TRT e perché porti a risultati positivi. La buona riuscita del trattamento ha anche una importante componente personale di accettazione della psicoterapia e di predisposizione verso questo percorso.
Quando tutti questi parametri vengono rispettati la terapia dà buoni risultati con la risoluzione dl problema circa nell’80% dei casi dopo i 6/9 mesi di trattamento.
Cosa non è TRT
Nonostante i risultati positivi della terapia siano confortati da documentazione scientifica di qualità, non è raro imbattersi in persone che affermano di aver fatto al TRT senza aver ottenuto alcun risultato. Fermo restando che l’anedottica non ha alcuna validità scientifica, bisogna però anche analizzare se la terapia è stata applicata secondo il protocollo. Esiste infatti parecchia confusione sulla TRT tra chi la confonde con semplice mascheramento con gli apparecchi acustici, e chi con l’ascolto di qualche suono della natura tramite app o altri dispositivi. Vediamo dunque cosa non può essere definita TRT.
La TRT non è solo indossare apparecchi acustici
Non basta indossare un paio di apparecchi acustici che erogano rumore bianco perché la terapia possa essere definita TRT. Innanzitutto gli apparecchi acustici devono essere forniti da un audioprotesista preparato e regolati tenendo conto dell’acufene anche con esami soggettivi come l’acufenometria.
Tramite delle cuffie vengono somministrati al paziente dei suoni a diverse frequenze e diversi volumi per ciascun orecchio. I valori vengono riportati su un diagramma che misura l’intensità dell’acufene per ciascuna frequenza, la soglia di mascheramento, la soglia di fastidio, le soglie di detezione anche sulle frequenze molto acute. Con questi dati, e con le indicazioni del paziente, il tecnico regola e personalizza il suono terapeutico.
Inoltre possono essere necessari apparecchi acustici specifici, definiti ‘combi’, che oltre a correggere l’eventuale ipoacusia siano anche in grado di erogare il rumore bianco. È dunque chiaro come acquistare in autonomia un paio di apparecchi acustici non sia sufficiente per poter risolvere il problema acufene.
La TRT non è mascherare l’acufene
Erroneamente si pensa che la TRT sia la semplice applicazione di apparecchi acustici che erogano un rumore tale da mascherare l’acufene, in modo che coprendolo questo non sia più percepito. A parte il fastidio di un rumore ancora più alto del proprio acufene nell’orecchio, questa soluzione non è affatto risolutiva. Togliendo gli apparecchi acustici, l’acufene ritornerebbe esattamente come prima, se non più forte.
La TRT non è ascoltare suoni della natura
Il web è pieno di video della natura. Cascate, cinguettii, sciabordio delle onde e tanto altro ancora. Questi rumori sono senza dubbio rilassanti e contribuiscono a distogliere l’attenzione dall’acufene, creando un tappeto sonoro di sottofondo. Il silenzio è infatti l’ambiente peggiore, perché nel silenzio l’acufene si amplifica diventando insopportabile.
Lo stesso vale per le tante app o i dispositivi che erogano rumori vari. Questi accorgimenti possono portare un sollievo temporaneo, ma non sono curativi e non fanno parte della terapia definita TRT
La TRT non si può fare da soli
La Tinnitus Retrainig Therapy è un percorso che deve essere eseguito con il supporto di personale specializzato con provata esperienza nel problema acufene. Non ci si può improvvisare e nemmeno pensare di eseguirla da soli scaricando qualche app e facendo esercizi di mindfulness. La meditazione e gli esercizi di rilassamento sono senza dubbio utili, ma per poter garantire risultati duraturi nel tempo è importante affidarsi a una Tinnitus Clinic in grado di affrontare in maniera completa il problema.