Poiché le cause di acufene differiscono da persona a persona, non esiste un approccio unico alla cura dell’acufene, ma per ciascun paziente deve essere ritagliata su misura la terapia o…
No al cortisone per la cura dell’acufene
Solo chi è affetto da acufene può sapere quanto fastidioso e a volte invalidante possa essere quel fischio continuo, sempre presente, che accompagna intere giornate e intere nottate.
Non è ancora del tutto chiarito quale possa essere il fattore scatenante di tale disturbo. Al contrario è abbastanza noto il fatto che l’acufene non rappresenti una malattia in sé quanto piuttosto un sintomo scatenato da una situazione sottostante.
Non sempre si riesce a definire con accuratezza la causa che dà origine all’acufene che viene dunque definito “idiopatico”.
In aggiunta l’acufene è quasi sempre la somma di più concause, magari di lieve entità. È per queste ragioni che non può esistere una terapia unica per qualsiasi acufene. Ogni caso va valutato singolarmente per impostare una terapia personalizzata. Laddove non sia possibile agire sulle cause o congiuntamente alla cura delle cause scatenanti, è molto apprezzata la terapia di riduzione della percezione dell’acufene e del fastidio indotto dall’acufene. La terapia maggiormente conosciuta e utilizzata è la Tinnitus Retraining Therapy.
Nella cura delle cause scatenanti l’acufene troviamo tra i farmaci maggiormente utilizzati gli ansiolitici, gli antidepressivi, gli anticonvulsivanti e talvolta anche i cortisonici.
Cos’è il cortisone e perchè si usa
Il cortisone è un ormone steroideo prodotto naturalmente dal corpo umano, nello specifico dalle ghiandole surrenali. Questo ormone svolge una varietà di funzioni importanti nel corpo, incluso il controllo dell’infiammazione, la regolazione del metabolismo dei carboidrati e dei grassi, la regolazione della pressione sanguigna e altre funzioni vitali. In medicina il cortisone viene spesso utilizzato come farmaco anti-infiammatorio.
Nella cura dell’acufene questo farmaco può essere somministrato sia per via orale che per via transtimpanica (ossia localmente, direttamente nell’orecchio medio).
Il trattamento con cortisone può essere particolarmente utile nel caso di acufene causato da un’infiammazione dell’orecchio. L’infiammazione può essere causata da differenti fattori, tra cui infezioni virali, infezioni batteriche, traumi acustici o malattie autoimmunitarie. La somministrazione di cortisone in questi specifici casi può aiutare ad attenuare il processo infiammatorio a carico dell’orecchio migliorando così anche i sintomi che da questa infiammazione derivano, compreso l’acufene.
Tuttavia, è importante sottolineare come il trattamento a base di cortisone non sempre è efficace. Al contrario se effettuato in assenza di specifiche indicazioni o per un tempo prolungato può comportare la comparsa di alcuni effetti collaterali tra cui: aumento del peso, aumento della pressione sanguigna, ridotta resistenza alle infezioni e aumento del rischio di osteoporosi.
In generale l’uso del cortisone nella terapia dell’acufene non è consigliato, a meno che non siano presenti delle specifiche cause alla base del disturbo che richiedano la somministrazione di corticosteroidi.
In sintesi, il cortisone non è considerato un trattamento di prima scelta nella gestione dell’acufene a causa della sua limitata efficacia e dei potenziali effetti collaterali. Tuttavia, in alcuni casi specifici, la somministrazione di cortisone può essere presa in considerazione dal medico specialista, dopo una valutazione accurata delle cause e delle condizioni del paziente.
È dunque sempre di primaria importanza consultare un medico specialista per una valutazione accurata e una corretta diagnosi, al fine di determinare il trattamento più appropriato per ogni caso specifico.
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