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Iperacusia: i consigli per imparare a gestirla

Cos’è l’iperacusia

Il termine iperacusia viene utilizzato per descrivere una condizione di estrema sensibilità ad alcuni suoni che risultano invece ben tollerati dalla maggior parte delle persone.

Non si è ancora riusciti a stabilire con esattezza le cause e i meccanismi che portino allo sviluppo di questa condizione, fino ad oggi sono state formulate diverse ipotesi che prendono in considerazione un’alterata elaborazione degli stimoli sonori da parte delle strutture nervose centrali. Tale alterazione potrebbe essere secondaria a patologie che colpiscono l’orecchio (come ne casi in cui all’iperacusia si associa una perdita uditiva), a stress psicologici (come sappiamo il nostro cervello identifica i suoni anche sulla base delle emozioni e delle sensazioni evocate dal suono stesso), a condizioni psichiatriche o a danni a carico delle strutture nervose (ad esempio dopo colpo di frusta o dopo interventi chirurgici all’orecchio).

Come si manifesta

Indipendentemente dal perché essa si sviluppi, l’iperacusia può essere fonte di grossi disagi per le persone che ne soffrono.

Esistono diversi gradi di iperacusia: alcune forme sono di lieve entità per cui risultano fastidiosi solo determinati suoni e solo ad una certa intensità; nei casi più gravi la persona trova fastidiosa una vasta gamma di suoni normalmente presenti nella vita quotidiana.

I sintomi accusati dal paziente sono molteplici ed il quadro di manifestazione variegato: c’è chi prova uno stato di ansia crescente, chi sente il bisogno di proteggersi dal suono coprendo le orecchie con tappi o cuffie, c’è addirittura chi non riesce a trattenere il pianto o chi ha necessità di allontanarsi e trovare riparo in un luogo isolato e silenzioso. Nei casi più gravi il fastidio può perfino trasformarsi in sensazione dolorosa, descritta spesso come “un chiodo che penetra in testa”.

Questi disturbi in buona parte dei casi evolvono in quella che viene detta “sindrome da evitamento”: le persone con ipersensibilità a suoni presenti in luoghi particolarmente affollati tendono ad evitare i suddetti luoghi con conseguente isolamento dalla società. Inoltre, le persone con iperacusia verso suoni presenti sul luogo di lavoro potrebbero non sostenere a lungo questa condizione abbandonando la propria attività lavorativa con delle ripercussioni, a volte anche gravi, sulle loro finanze.

Come gestirla

Ad oggi non esistono delle cure specifiche in grado di “spegnere” il disturbo legato all’iperacusia, anche se la cura delle condizioni mediche che vi potrebbero essere alla base potrebbe sicuramente aiutare nell’alleviare il disagio.

Nonostante l’insistenza di cure definitive esistono ad oggi delle tecniche ritenute valide dalla comunità scientifica che possono aiutare il paziente a ridurre la sensibilità e le ansie nei confronti dei suoni causa del disturbo. Tra queste la TRT Tinnitus Retraining Therapy anche utilizzata per la cura e la gestione degli acufeni) si è dimostrata molto efficace nella gestione del disturbo.

Possiamo però identificare anche degli atteggiamenti e delle azioni, attuabili nella vita di tutti i giorni, che potrebbero aiutare in maniera consistente le persone affette da iperacusia, vediamo quali sono:

  • Evita il silenzio: evitare i suoni peggiora l’iperacusia, portando inoltre a isolamento sociale.
  • Evita l’utilizzo di tappi per le orecchie: occludendo completamente i condotti uditivi e quindi isolando il timpano dall’ambiente esterno può dare un sollievo momentaneo ma sul medio-lungo periodo provoca un aumento della sensibilità delle vie uditive e quindi un peggioramento della condizione di iperacusia.
  • Sottoponiti a suoni che non causano un disturbo eccessivo (ad esempio la colonna sonora dal tuo film preferito). Sottoporsi, in maniera graduale, a stimolazioni acustiche aiuta quello che viene chiamato “abituamento sonoro”, meccanismo attraverso cui il cervello viene “abituato” alla presenza dei suoni e non li considera più come “pericolosi” o “disturbanti”.
  • Pratica delle tecniche di rilassamento per abbassare i livelli di stress. La componente emozionale influenza la reazione ai suoni.

Cover photo: Cookie_studio – it.freepik.com

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Dott.ssa Chiara Amato

Specialista in Audiologia e Foniatria. Si è specializzata con la lode presso l’Università degli studi di Catania e durante il percorso di studi ha approfondito tale disciplina presso l’ospedale Cà Foncello di Treviso, afferente all’Università degli studi di Padova. Si occupa della diagnosi, della cura e della riabilitazione di patologie uditive e di disturbi del linguaggio e della deglutizione.

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