1. Non aspettare Non appena ti accorgi che qualcosa non va, quando percepisci uno strano ronzio, un fischio nell’orecchio che prima non sentivi il consiglio è quello di consultare immediatamente…

Quando l’acufene si combina con l’iperacusia
L’acufene è la percezione di un suono fantasma senza una causa esterna. Se anche i rumori ambientali sono fonte di fastidio e influenzano l’intensità dell’acufene, siamo di fronte a un acufene associato a iperacusia.
Quali sono le cause?
Spesso l’acufene è associato all’iperacusia, una condizione audiologica che causa un’estrema sensibilità ai suoni di volume forte o medio. Uno studio del 2021 pubblicato su Frontiers in Neurology ha riportato che il 30%-50% delle persone affette da acufene presenta anche sensibilità al rumore. Le persone affette da iperacusia possono trovare fastidiosi o addirittura dolorosi rumori quasi impercettibili per altri, come accartocciare un foglio.
L’esatto meccanismo fisiologico che collega l’iperacusia all’acufene non è completamente noto, ma la causa va ricercata nel sistema nervoso centrale. Altri disturbi audiologici che spesso si sommano all’iperacusia e all’acufene sono la fonofobia (paura dei suoni forti) e la misofonia (suoni che scatenano reazioni emotive o fisiologiche).
Cosa è l’acufene che reagisce ai suoni?
Non si tratta di iperacusia, invece, quando l’acufene aumenta dopo un’esposizione a rumori forti. Definito da Pawel Jastreboff, l’autore del modello neurofisiologico dell’acufene alla base della TRT, di grado 4, questo acufene è assai fastidioso perché impedisce alle persone che ne soffrono la frequentazione di ambienti con livelli di rumore medi e forti come ristoranti, bar, cinema, ecc..
Un’altra forma di acufene è quello somatosensoriale. In questo caso ciò che scatena l’acufene sono movimenti del collo o della testa.
>> Scopri di più sull’acufene somatosensoriale
Come viene diagnosticata l’iperacusia?
Come tutte le forme di acufene, l’iperacusia viene diagnosticata principalmente attraverso l’anamnesi ovvero una visita dettagliata in cui il medico ascolta la storia del paziente e indaga sui fattori scatenanti. L’audiologo vorrà conoscere il livello di sensibilità al suono e i tipi di rumori che danno più fastidio. A questo scopo è utile la compilazione di questionari per indagare il livello di stress e l’influenza che l’acufene ha sulla vita quotidiana.
Non esistono invece esami di diagnostica per immagini o di laboratorio che possano essere utilizzati per diagnosticare l’iperacusia.
>> Leggi anche “Per la diagnosi dell’acufene serve la risonanza magnetica?”
Uno specialista audiologo, verifica anche la presenza di eventuali problemi fisici sottostanti che potrebbero essere concause di iperacusia. È importante informarsi anche sui cambiamenti nello stile di vita, o l’assunzione di farmaci ototossici, che potrebbero innescare un aumento del volume dell’acufene.
È importante informare lo specialista se sono sopraggiunte nuove patologie, comprese malattie infettive, diabete o disfunzioni della tiroide e altri disturbi anche apparentemente lontani dalla funzione uditiva. Questi tipi di cambiamenti non sono direttamente correlati all’insorgenza dell’acufene, ma possono acutizzare i fattori di rischio.
Trattamenti e soluzioni che possono aiutare
In questo caso alcuni trattamenti possono essere utili:
1. Protezione dell’udito
La persona con iperacusia è portata a proteggersi con tappi e cuffie dai rumori infastidenti. Questa è una pratica errata che porta solo un sollievo temporaneo ma, a lungo periodo, causa un aumento dell’iperacusia.
2. Regolare correttamente gli apparecchi acustici
Se indossate apparecchi acustici e soffrite di acufene, parlate con il vostro audioprotesista per regolarli correttamente. L’input uditivo è essenziale per mantenere un udito ottimale e godersi la vita. Un volume troppo alto, tuttavia, può essere intollerabile.
3. Terapia per l’acufene
I trattamenti fai-da-te, come l’uso di applicazioni di mascheramento, cuffie e tappi possono aumentare l’iperacusia, anziché aiutarla. Al contrario, una terapia personalizzata, basata sulla somministrazione di rumore bianco e counseling psicologico può aiutare a ridurre i sintomi.
Questa terapia conosciuta come Tinnitus Retraining Terapy (TRT) è efficace per ridurre la maggior parte delle forme di acufene e iperacusia. La TRT combina la terapia del suono con la consulenza psicologica. Durante la TRT si indossa un dispositivo auricolare, un piccolissimo apparecchio acustico, che genera suono bianco, calibrato sull’intensità del proprio acufene. Questa terapia, con l’aiuto di una consulenza psicologica ha l’obiettivo di distogliere l’attenzione del cervello dai suoni dell’acufene, rendendoli neutrali, pari a un rumore di fondo trascurabile. Con il tempo, il cervello impara a ignorare l’acufene e a non sentirsi minacciato dai suoni forti.
Durante la terapia, il paziente viene guidato a ridurre la sua reazione emotiva ai suoni esterni scatenanti. Il cervello impara a riclassificare questi suoni come neutri e non come forma di disturbo. I miglioramenti sono evidenti anche solo dopo pochi mesi dall’inizio della terapia e sono durevoli nel tempo.
Intervenire tempestivamente contro l’iperacusia è fondamentale per evitare ripercussioni negative sul lavoro, sulla socialità e sullo stile di vita in generale. Non esiste una cura definitiva, ma l’acufene e l’iperacusia sono trattabili con soluzioni che permettono di distogliere l’attenzione dal fastidioso fischio, o a diminuire la ipersensibilità ai suoi forti.
Immagine di copertina: master1305 su Freepik
acufene, iperacusia, rumori forti, suoni